giovedì 30 settembre 2010

Impressioni di (fine) settembre


- In questi giorni è arrivato un pacchettino postale dal mio spacciatore di cd preferito d'oltremanica, la Dead Pilot Records.
Con dentro i cd di Plurals, Seabuckthorn, Stray Ghost e Parallel Lines.
In realtà li avevo già ascoltati tutti in mp3, ma questi acquisti sono più che altro un modo per far sapere a queste persone che apprezzo il loro lavoro (e poi un rip "fatto in casa" è più sicuro di un download di qualità magari non certa...)

- Ehehe, ti sei salvato in corner con "il rip fatto in casa", ero già pronto a contestarti questo volersi procurare la "copia fisica" di un cd. Forse c'è un po' di collezionismo qui? Un po' di piacere nell'avere una cosa che hanno in pochi?
Oppure sei passato anche tu dalla parte degli annusatori di vinili?
- Sulla parte del collezionismo, può essere, mai preteso di essere perfetto: questi lavori in particolare mi piacciono molto anche per la loro parte "fisica", che trovo molto bella.
Ma è un "di più", la musica non cambia...
Poi certo, per chi è fermo alla fase orale questi cd si possono anche ciucciare, mentre per chi fosse ancora alla fase anale, consiglio prudenza, i bordi delle confezioni in cartone sono abbastanza taglienti.

- A me invece è arrivato l'ultimo cd della Sustain-Release, cioè Richard Skelton sotto l'identità di Clouwbeck. E questa è invece proprio una questione di oggetto-disco, la musica ma non solo, tanto per contraddire quello che tu sostieni di solito.
- Ehehe, ma va bene, tu non sei me e quindi hai il "permesso" di avere queste debolezze che io non ho (e che se avessi non confesserei mai!)
Volevo parlare anche velocemente del nuovo disco di David Sylvian ("Sleepwalkers"), caruccio ma un po' sfocato: è una sorta di "Everything and Nothing" parte seconda, cioè una raccolta di inediti e collaborazioni varie degli ultimi 10 anni circa, ma nel complesso è un lavoro frammentario, solo per completisti ed appassionati.

- Va beh, Sylvian a parte sono le tue solite menate ambient-drone inascoltabili. Ma un po' di sano rock, sudore e chitarroni?
- Direi che posso accontentarti: aggiungiamo i baffoni e voilà, Grinderman 2: un po' più moscio del debutto nelle "punte", ma in generale più solido, più cattivo, senza cose devastanti come "No Pussy Blues", ma anche senza pezzi che avrebbero potuto invece essere nei normali dischi dei Bad Seeds degli ultimi 10 anni.
Ha anche un pregio per me fondamentale: è un "album", 9 pezzi per quaranta minuti, senza sbrodolate e riempitivi (almeno fino alla futura "De Luxe/Del Cazzo" edition)
Un bel disco teso ed essenziale: quello che mi piace dei Grinderman è che mi ricordano la prima cosa in assoluto che io abbia ascoltato di Nick cave, cioè il mini-lp live "Drunk on the Pope's Blood", cover di "I Wanna Be Your Dog" incorporata.

- Hai altri argomenti per oggi?
- L'ultimo, ATPR ("Ater the post rock") è un forum dedicato, come da acronimo, a quello che c'è dopo il post rock (metà tà phisicà, direi, aristotelicamente parlando. E ti va bene che non so come si scrivono i caratteri greci sul web...)
- Beh un forum musicale non mi sembra un posto particolarmenete interessante, immagino una marea di sfigati nerd indie-snob (post-rock-snob? noisesnob? dronesnob?) che sbrodolano pareri sui loro eroi del cuore?
- E invece no. Qui ci sono almeno due sezioni del forum che sono particolarmente interessanti.
La sezione dedicata al "Your Own Material", in cui si trovano le produzioni di etichette come l'appena citata Dead Pilot e simili (Heath Death Records ad esempio, e millemila altre) e di singoli artisti come Ekca Liena e Message to Bears ad esempio.
Ovvero, in sintesi, le cose più interessanti che mi sia capitato di ascoltare negli ultimi tempi.
L'ultima "scoperta" qui è stata la Rural Colours, che si presenta così: "RC è una net label ibrida che si concentra su generi quali il folk sperimentale/ambient/drone. Facciamo release fisiche su cdr 3". Il download, gratuito o a pagamento (a scelta degli artisti) è disponibile per tutti dopo ogni relase fisica"
Il formato scelto dalla Rural Colours ha come conseguenza l'essenzialità delle produzioni: sul cd 3" c'è posto per non più di una ventina di minuti di musica, un limite che costringe alla sintesi anche chi sarebbe portato al suo opposto.
Tra le prime produzioni, ho trovato molto interessante la proposta dei Finglebone.
L'altra sezione che trovo molto interessante è "Gear & Musician Discussion", in cui si parla di "Music Gear/Equipment, Software, Recording, Headphones/HiFi, etc."
Soprattutto ma non solo per musicisti, vi si trovano molte discussioni interessanti sulla parte "tecnica" della musica.

lunedì 27 settembre 2010

Artistinoiosi: Jimi Hendrix


A me Jimi Hendrix piace anche.
Qualche canzone, almeno.
Hey Joe, Little Wing, The Burning of the Midnigth Lamp.
Però.
Quanto è noioso. E' il prototipo di tutti i chitarristi che si prendono l'occhio di bue durante l'assolo.

Lui era bravo bravissimo eh!
Ma sarà un caso che la sua canzone più famosa e conosciuta non l'abbia scritta lui?
Bravo bravissimo, certo.
Ma sarà un altro caso che le schiere dei suoi imitatori si siano di massima limitati all'aspetto masturbatorio del suo modo di suonare la chitarra, dimenticandosi completamente (aveva già iniziato lui, d'altra parte) che assoli e chitarre sono solo una delle parti di una canzone, e non ne sono l'unico motivo d'essere?

Bravo bravissimo, come dire il contrario?
Ma insomma, è morto un po' prima dell'altroieri, lui ha sicuramente contribuito a definire la chitarra rock, ma per fortuna la musica è andata avanti nel frattempo.
Bravo bravissimo, ci mancherebbe altro.
Ma anche molto più conosciuto dal grosso pubblico per il "contorno" (chitarre in fiamme, suonate coi denti o dietro la schiena, il "bombardamento" di Woodstock) che per la musica vera e propria.

Bravo, impossibile negarlo.
E' pure morto ed era nero, ce le ha tutte perchè non se ne possa che dire bene.
Bravissimo, come non riconoscerlo.
Guai a dirne male.
Ma che noia i suoi dischi.


Note e links:
E sto parlando solo di quelli "ufficiali", della messe di postumi quasi non vale la pena neanche accennarvi...

lunedì 20 settembre 2010

Horomusic WJE 168 Arte



Si è svolta a Milano, dal 16 al 19 settembre 2010 la 23a edizione di "Top Audio Video Show"
Nella prestigiosa sede dell'Atahotel Quark di Via Lampedusa 11/A si sono dati appuntamento i più noti truff produttori di apparecchiature audio e video "Hi-End".

Grandissimo il successo riscosso dal nuovo giradischi ("piatto" per gli intenditori) di Horomusic: il WJE 168 Arte, che alla modica cifra di 35.000 euro circa propone un piatto accordabile (?) con una serie di caratteristiche tecnico-fuffiche che impallidiscono di fronte al vero colpo di genio: il braccio accordabile costruito con un archetto per violino.

E' evidente come il modello 168 Arte sia però indicato per ascoltare soprattutto musica classica: i risultati migliori si ottengono accordando il piatto (?) e il braccio sulla tonalità della composizione da ascoltare. [1]

Ma noi siamo riusciti ad entrare nel sito di Horomusic tramite hackeraggio dell'indirizzo ip [2] e siamo quindi in grado di svelarvi le prossime uscite della serie WJE 168, studiate dalla casa produttrice per venire incontro alle esigenze di tutti gli appassionati di musica.

WJE 168 Dark
Il braccio accordabile è costruito con legno di bara stagionato in cripta dei cappuccini (generica).
Le risonanze della musica di Bauhaus e Cure non sono mai state così oscure e funebri come con questo piatto.

WJE 168 Classic Rock
Il braccio accordabile, costruito in legno di botte di whisky bevuto da Keith Richards nel 1975, suona solo dischi registrati fino a tale data, autodistruggendosi non appena messo a contatto con un disco prodotto in seguito.

WJE 168 BS
Edizione tra le più ricercate dagli appassionati: il braccio accordabile è fatto in sudore rappreso di Boss. Caratteristica aggiuntiva del modello è la tipica pesantezza della base, che deve esere posata in loco dalla gru di sollevamento dei razzi Saturn V di Cape Canaveral.
Il modello si rifiuta di spegnersi prima di 3 ore, quindi assicuratevi di avere abbastanza tempo libero quando lo accendete.

WJE 168 Punk
Il braccetto accordabile è costruito in spille da balia usate e indossa chiodo e anfibi di ordinanza. Sputa adosso a chiunque si avvicini a meno di tre metri dall'apparecchio.

WJE 168 Avant-Garde
Il braccetto accordabile è costruito in materiale immaginario, così come il piatto. Con questa versione potete immaginare di ascoltare un disco e godervi la purezza dell'idea, senza perdere tempo con la sua realizzazione.

WJE 168 Doom-Noise-Drone-Glitch
Il braccetto accordabile è costruito con il braccetto di una fonovaligia Geloso del 1960. La puntina non c'è, tanto non serve: suonateci un disco qualsiasi e questo modello ve lo trasforma in un'esperienza doom-noise-drone-glitch indimenticabile.


Note e links:
[1] Quando ci si mette d'impegno, si può riuscire a credere a tutto...

[2] Con il solito trucco del 127.0.0.1, funziona ancora!

giovedì 16 settembre 2010

Cazzata Corrige: Lou Reed - Metal Machine Music



A proposito di "MMM", ieri ho scritto una discreta dose di cazzate.
Ne ho parlato basandomi sui ricordi di un ascolto fatto diversi anni fa (e mai più ripetuto), integrato dalla recente lettura di alcuni articoli di Lester Bangs sul disco in questione.
Però mi è venuto il dubbio e ho provato a riascoltarlo.
Ora, non so se per Lou Reed era una semplice provocazione. Ma direi di no.
Perchè non è un disco "bello". Non ci sono canzoni, ma solo rumori.
Che non sono però macchine, anzi.
Si sente chiaramente che il 99% è fatto di chitarre, feedback e delay.

E quindi.

Questo è davvero un disco in anticipo sui tempi. Perchè da questo disco ne discendono - letteralmente - centinaia di altri, molti dei quali non fanno altro che girare intorno alle idee messe qui dentro da Lou Reeed. Tutta la musica che parte dalla scena industriale degli anni '80 fino al drone-noise dei giorni nostri deve qualcosa a questo disco, che ha generato tantissimi figli.
Poi, tra questi figli, mica tutti hanno fatto solo cose belle ed interessanti (ma questa sembra sia una specialità limitata gli autori "pop di classe", che non sbagliano mai non dico una canzone, ma neanche un album...)
Però Fennesz, William Basinski, Richard Skelton, Ekca Liena e in generale la migliore scena drone-diy (vedi ad esempio la raccolta "Drone Poets" della mia favorita Dead Pilot Records), sono tutti passati da qui.

"MMM" non è certo un disco da ascoltare tutti i giorni. Forse neppure tutti gli anni. Diciamo che una volta ogni dieci anni potrebbe essere una dose tollerabile.
Ma è davvero un disco di avanguardia: se per Lou era uno scherzo, una ripicca verso la casa discografica, beh - vuol dire che lui era così avanti che era addirittura più avanti di sè stesso. Pensava di scherzare, e invece stava inventando un nuovo modo di fare musica.


Note e links:
Nota per me stesso: ricordati di non parlare più di cose che non hai ascoltato negli ultimi dieci anni...

mercoledì 15 settembre 2010

Dialogo dei massimi sistemi: libri di carta e libri elettronici


Nella foto: ah come erano indubbiamente più appaganti per i sensi gli incunaboli del XV secolo rispetto ai libri di oggi!


- Hai visto la discussione a proposito "libro elettronico" sul blog di ReAnto?
- L'ho vista, l'ho vista, ma sono rimasto in disparte - però tu te la sei presa a cuore!
- Mah, un pochino sì. E' che a me le opinioni preconcette danno sempre fastidio, se poi sono unite a snobismo(anche non indie) mi fan venire la mia solita orticaria.
Questa del libro di carta contro il libro elettronico è una variante della solita mp3 contro cd contro dischi in vinile, ma se possibile è ancora peggio: perchè si svolge completamente in formato elettronico. E' un po' come girare un film che sostiene la superiorità assoluta del teatro sul cinema, oppure scrivere email che sostengono la superiorità assoluta della posta tradizionale su quella elettronica.
- Vabbè, ma che peso dai allora all'odore della carta, al peso del volume, alla bellezza della copertina e dei caratteri?
- Più o meno, un cazzo. Non ho mai comprato un libro per annusare la carta o assaggiarne le pagine, ma solo per leggere quello che c'è scritto sopra. A me sembra una cosa, come dire, naturale, che non dovrebbe nemmeno essere messa in discussione. Un libro di carta pieno di stronzate rimane pieno di stronzate. Il mezzo non è per nulla il messaggio.
- Su questo non sono d'accordo con te: esistono mezzi che "appiattiscono" il messaggio, lo distorcono, lo narcotizzano. Vogliamo fare l'esempio della televisione?
- Anche no. Questa cosa della televisione è indiesnobismo luddista, come il rifiuto della tecnologia cattiva che sostituisce i libri buoni. Non mi sembra che la televisione abbia abbassato il livello culturale delle masse, direi anzi il contrario.
Però è molto più figo rimpiangere i tempi prima della tv, quando tutti nel tempo libero leggevano Schopenauer ed ascoltavano Mozart.
Il web è un contenitore di democrazia e libertà, molto più di un giornale o di un libro. Perchè al web puoi partecipare. Altro che "dove metto le note a margine", qui ad esempio c'è una sezione di commenti, che oltretutto non rimangono solo a te, ma sono visibili da chiunque stia partecipando alla discussione.
- Ma mica tutto quello che è nuovo è buono! Così corriamo il rischio di buttare via anche cose valide.
- Forse. Ma qui stiamo in ogni caso parlando di messaggi, non di contenitori. L'originale di, per dire, uno dei Dialoghi di Platone era probabilmente scritto su un papiro, poi è stato trascritto su pergamena dagli amanuensi, poi è stato stampato con le varie tecnologie disponibili di volta in volta, e adesso si può trovare senza fatica sul web.
Beh, non ci crederete ma sono sempre le stesse parole. Le idee non cambiano a seconda del supporto che le contiene. Quindi questo focalizzarsi sul contenitore e non sul contenuto, torniamo all'orticaria.
- In effetti si potrebbe dire che, rimanendo nel campo della parola scritta, qualsiasi progresso tecnologico nella sua riproduzione abbia contribuito a una maggiore diffusione del "libro". Se non altro per la crescente diminuzione del costo di riproduzione e quindi del prezzo di vendita. A meno che non si voglia sostenere che la cultura fosse più diffusa e più accessibile al tempo degli amanuensi medioevali, o degli aristocratici ateniesi.
- Già, e chissà come si lamentavano i "conservatori" di ogni epoca, sostenendo come la pergamena fosse un esperienza tattile largamente inferiore a quella del papiro, oppure la freddezza asettica della diabolica macchina di Gutenberg rispetto alla calda scrittura gotica degli amanuensi di Tubinga, e via di seguito.
- Vero, figurati che sono risucito a trovare persone che si lamentano dei nuovi social network "cattivi" (Twitter, Facebook) che tolgono pubblico ai "buoni" blog...
- E in tutto questo, la cosa più bella è che nessuno ha parlato dell'oggetto della discussione citata all'inizio: cioè il Kindle, ovvero un lettore elettronico di nuova generazione, che non ha praticamente nulla a che vedere con lo schermo del computer. Ma l'importate era sostenere a prescindere la superiorità della carta.


Note e links:
"Massimi sistemi" è auto-ironico, eh: l'ispirazione per la forma è Gianni Brera, mica Galileo Galilei :)

venerdì 10 settembre 2010

Dischichenonciarrivoproprio: Captain Beefheart - Trout Mask Replica


Nella foto: piace proprio a tutti questo disco! E quella che ha in mano Obama è la copia lasciata alla Casa Bianca da Richard Nixon.


Eccoci qui. Quasi una richiesta questa puntata [1], ma è una "sfida" che ho raccolto volentieri.
Perchè la mia storia con questo disco è di lunga data, l'ho ascoltato per la prima volta attorno al 1985, poi una seconda volta una decina di anni dopo, e una terza volta qualche mese fa.
Ogni volta, arrivato alla fine del disco pensavo "mah" e passavo ad altro. [2]
Dopo aver letto la - veramente bellissima - recensione/saggio linkata da Sigur Ros [3] ci ho riprovato: il disco era rimasto nell'iPod e, con abnegazione e discreto sforzo di volontà, l'ho ascoltato non meno di quattro volte, dall'inizio alla fine, nel tragitto casa-ufficio e ufficio-casa. [4]

Ora.
Capisco e posso apprezzare la parte concettuale dell'opera.
Ma, come già anticipato nella discussione già citata nella nota 1, ancora prima di definire cosa sia la "piacevolezza" in ambito musicale, credo che nell'ascolto di un disco ce ne sia bisogno. Qualunque cosa sia per voi "un ascolto piacevole" [5], qui non c'è quasi nulla di quello che tale lo rende per me.
Non è che mi spavento per un po' di rumore, di disarmonia, di dissonanza.
Ma quando la dissonanza è la regola, quando il "non piacevole" è cercato ostinatamente, quando disarmonia e assenza di melodia sono tutto quello che c'è, beh, mi arrendo.
E posso anche capire la scrittura rigorosa delle parti strumentali, la ricerca di un obiettivo pienamente raggiunto, cosicchè ogni cosa che si sente sul disco è esattamente quello che Captain Beefheart voleva si sentisse.
Ma quando lo scopo è realizzare qualcosa di inascoltabile [6], perchè dovrei ascoltarlo? Se lo facessi, contribuirei a non realizzare lo scopo per il quale il disco è stato registrato...

Questo disco potrebbe essere uno scolapasta senza buchi, magari ideato da un famoso designer: forse anche bellissimo, ma inutile.
E' un disco senza musica e senza canzoni.
Ci sono alcune cose che mi piacciono lo stesso, intendiamoci: il suono delle chitarre è veramente bello, e quel suono, quel tipo di interplay tra le due chitarre che a volte si intra-sente sono secondo me la cosa che più ha influenzato i gruppi "eredi" di questo disco.
Per il resto:
- La voce è insopportabile. Le vocine e lo vocione, già non mi piacciono particolarmente nei dischi di Zappa...
- Le canzoni "a cappella" [7] sono irritanti: l'effetto "messa cantata" è obbrobrioso.
- Anche quelle poche volte che le chitarre stanno suonando "insieme", la voce non è che perda troppo tempo a seguirle: di solito continua ad andare per conto suo.
- Il basso forse c'è, forse no. Non pervenuto.
- La batteria è veramente registrata alla cazzo.
- Il missaggio, sembra fatto a seconda di chi c'era in quel momento al mixer: un tecnico del suono, un passante, il cane di Captain Beefheart, il ragazzo dei giornali o la signora delle pulizie. La voce è spesso insopportabilmente alta, a volte le chitarre spariscono del tutto.
- A volte arriva un sax suonato alla cazzo, che fa tanto figo e free-jazz. [8]

E parlando delle non-canzoni:
- C'è un brano che sembra root-blues, d'accordo. Carino. E quindi?
- Ci sono un due/tre di pezzi dove il Capitano non canta. Mi immagino la band che si ritrova in studio: "Dov'è il capo? Ha detto che oggi non viene, cià mal di pancia." E giù di corsa, tutti contenti, a registrare un pezzo senza quella cazzo di voce sopra.
- La poliritmia di cui si parla nell'articolo linkato, non la sento. "Poliritmia" sono diversi ritmi fusi insieme, non ritmi diversi in diverse canzoni (o diverse sezioni della stessa canzone), o una batteria suonata come capita.
- Le chitarre slide, (stessa fonte del punto precedente), boh. Sicuri che chi ha scritto quella parte il disco l'ha sentito? Io ho sentito una slide forse in un paio di brani.
- I testi, boh. Saranno anche bellissimi, ma non li capisco al volo, non conosco abbastanza bene l'inglese. Dovrei mettermi lì, sforzarmi di ascoltare solo il testo per cercare di capire: non è una cosa che faccio normalmente mentre ascolto un disco.
- I brani hanno un grosso pregio: sono corti. Almeno quello. Che poi sono tantissimi. Non mi capita spesso di guardare il contatore del cd ("Dove siamo, al brano nr. 15? Minchia, ancora 13?") e sperare che arrivi alla fine in fretta.
Questo è uno dei pochi dischi che mi fanno pensare "ma che bello, è finito!".[9]

Insomma, per realizzare un disco che sembri così compiutamente fatto alla cazzo, ci sono due strade: o scrivere esattamente il tutto, nota per nota, cercando continuamente di dare l'impressione di un caos casuale, per nulla controllato.
Oppure, più semplicemente, farlo alla cazzo. Come viene viene.
Se lo chiedete a me, la seconda che ho detto.


Note e links:
[1] Vedi il commento di Joyello (27/08/10 ore 13.13) e seguenti nel post Vacanze finite.

[2] Non è particolarmente originale, ma di solito mi veniva in mente la Corazzata Potëmkin.

[3] Nei commenti al post citato nella precedente nota 1.

[4] Il primissimo risultato è stato un ulteriore calo di entusiasmo all'idea di andare al lavoro, subito bilanciato da un inaspettato calo di entusiasmo all'idea di tornare a casa...

[5] Che può essere qualsiasi cosa: per me, il rumore controllato dei primi Sonic Youth, le melodie sepolte sotto il feedback dei My Bloody Valentine, le destrutturazioni sonore dell'ultimo David Sylvian, il rumorismo laptop di Fennesz, i droni minimali di Richard Skelton.

[6] Versione politcally correct: "diversamente ascoltabile".

[7] Non nel senso di "estremità anteriore del cazzo". O forse sì, ripensandoci.

[8] E qui, devo dire "no, grazie". Non mi interessa il jazz, stiamo parlando di rock. Non trovo la necessità di "nobilitare" il rock innestandovi supposte musiche più "alte", come il jazz o la musica classica.

[9] Per intenderci, che poi arriva Harmonica e ci lascia un paio di frasi contro la musica di avanguardia e a favore del pop di classe: con tanti dischi di avanguardia/noise/drone-psichedelico/field recording neppure aspetto che arrivino a metà, tasto "stop" e cancellazione perenne dall'iPod.

giovedì 9 settembre 2010

Prove tecniche di post: il disco "xxx" dell'artista/gruppo "yyy"




Oggi, un post-poll. [1]
Non sono rimasto veramente soddisfatto dal precedente post sul disco "xxx" dell'artista/gruppo "yyy", così provo qui a mettere altre versioni, nel tentativo di trovare una nuova strada per questo blog :) [2] [3]

1. Arrogante ed offensivo
E' finalmente uscito il nuovo lavoro di "yyy". Si intitola "xxx".
Non lo consiglio a nessuno di voi rincoglioniti che state leggendo. E' un disco di musica che può essere capita solo da me, da yyy e da pochissimi altri al mondo.
Cioè solo noi che abbiamo un q.i. superiore al 300.
Noi che non ci abbassiamo ad iscriverci al Mensa perchè il livello lì è troppo basso.
Per voi tutti ("gli altri") se la buona musica avesse le gambe non la riconoscereste neppure se vi prendesse a calci nel culo. Anzi, probabilmente avrebbe schifo a toccarvi il culo con i suoi piedi.
Non mi cagate il cazzo dicendo "si ma, però, io penso...". Soprattutto, rendetevi conto dei vostri limiti e non dite proprio "penso". Non è un'attività che fa per voi. Coglioni. Stronzi. Ignoranti.

2. Spiritoso (sembra basti mettere un po' di maiuscole, ripetere delle lettere e dirselo da soli...)
Ahahhahahhha CHE riiideeereee! COme sONO SPIRITOso! Non vi fa mOOOOOoooOOOrire daaaallLLL ridere questo poST? :-)))))
Qui si. AhhaAAAHHehheEEHHH!!!!
Ommiodddio non CE LA FaccIO a feeeermarMI! Sono DAVVEEEEErooo troPPO simPATIcoooo :)

3. Serio e poetico
A volte ti incanti per la pioggia: guardi le gocce che cadono, collidono sul vetro della tua finestra e sembra che muoiano schiantandosi lì. E invece non muoiono, ma si preparano semplicemente a rinascere. Si trasformano, assumendo una nuova identità: perchè questa non è la fine, ma è un nuovo inizio.
Gocciolando sgocciolano le gocciole di pioggia, e sul fondo del vetro, dove sbuffi di mastice lo uniscono al legno del telaio, si crea una nuova vita: le gocce si sono unite in qualcosa di più grande, più vasto della somma delle loro singolarità, più importante di ogni singola goccia, che non si è annichilita ma ha fornito il suo contributo alla creazione di questo nuovo rivolo d'acqua piovana.
A questo stavo pensando mentre ascoltavo l'ultimo lavoro di "yyy", in questo piovoso meriggio settembrino.

4. Tecnologico
"xxx" è il nuovo lavoro di "yyy".
Ho qui per le mani l'edizione in vinile da mezzo chilo, stampato presso gli studi "BASF/Deutsche Grammophone" di Hannover, già garanzia di qualità tecnica di per sè.
La qualità della stampa rende al meglio la perfezione del suono del lavoro, per il quale "yyy" non ha dato il consenso alla stampa su supporti diversi dal vinile, proprio nell'intento di fornire a tutti gli ascoltatori la massima qualità di riproduzione possibile.
Naturalmente la stampa non è che il passo finale dell'intero processo produttivo: le registrazioni sono state fatte esclusivamente con apparecchiature "vintage".
La lista comprende microfoni a condensatore valvolari del 1954 (Neumann e AKG), console autocostruita dagli studi Deutsche Grammophone nel 1952, registratore 2 piste su nastro da 1/2 pollice del 1958; in tutta la catena sonora non è stato utilizzato nessun effetto digitale (Delay a nastro Roland, Riverberi a piastra autocostruiti degli anni '50)
La cura posta durante l'intero arco della realizzazione rende "xxx" una gioia pura per gli orecchi degli appassionati di riproduzione sonora: qualsiasi impianto stereofonico di buon livello vi farà provare la sensazione di essere lì, in sala con i musicisti, a sentire il disco attraverso uno stereo.

5. Entusiasta
"Yyy" è, indubbiamente, l'artista più importante degli ultimi anni, e "Xxx" è un capolavoro, sia per le musiche che per i testi.
Le musiche, che si ispirano alla grande tradizione, ma non disdegnano la novità.
I testi, che sono veri stralci di vita vissuta.
Ma anche per il lavoro degli strumentisti: begli gli assoli, ottime le ritmiche, grandi gli arrangiamenti che portano innovazioni pur restando nel solco della storia della musica.
Di prim'ordine il lavoro sulla parte grafica, che ricorda molti ottimi lavori del passato pur trovando una via personale all'interpretazione artistico-visuale.
Le composizioni sono sempre ispirate, le atmosfere sono tese quando serve e rilassate negli altri casi, e bene si sposano con i brani che sono a volte veloci e a volte rallentano fino a sfiorare le atmosfere della ballata.
Con questo ennesimo capolavoro "yyy" si candida seriamente al ruolo di "nuovo zzz". Un titolo che, mi rendo conto, è stato spesso usato a sproposito negli ultimi anni, e che fa tremare i polsi - ma è un onore ed un onere che solo le spalle di "yyy" possono (sop)portare.

6. Tecnico e pedante
"xxx" è il nuovo lavoro di "yyy".
La ricerca sonora di yyy raggiunge qui vette mai toccate prima.
E limitiamoci a parlare solo della scrittura musicale: magari più avanti torneremo ad occuparci anche dell'immenso lavoro fatto sulla ricerca timbrica, sulla cura per i suoni in quanto tali, sull'attenzione ai dettagli produttivi.
Ma già a livello di scrittura siamo di fronte a un capolavoro.
Il primo brano, "aaa", parte con un semplice tema in 5/4, sviluppato con una progressione di accordi quasi classicamente blues (I - IV - V), ma ad ogni cambio di strofa l'accordo costruito sul V grado della tonica viene giocato e sostituito, ora dai gradi III e VI maggiori. ora dai gradi II e III minori, generando una serie di variazioni policrome francamente inaspettate.
Il ritornello varia il suo ritmo dai canonici 4/4 ai 7/8, con un paio di misure in 11/17 che generano un senso di straniamento nell'ascoltatore. Che subito viene però riportato su territori meno aspri dal middle-eight, sul quale si sviluppano due assoli contrappuntistici di chitarra e sax, la prima in scala misolidia minore e il secondo in scala frigia.
A questo punto, quando sembrerebbe naturale risolvere il middle-eight nella ripresa di strofa e ritornello, "yyy" con uno scarto tematico sorprendente introduce un finale in diminuendo, fatto di sostituzioni di accordi continue e reiterate, in uno schema di caos controllato che può ricordare la teoria delle stringhe. Genio allo stato puro.


Note e links:
[1] No, non è un gallinaceo cui piace ascoltare dischi di Mogwai e Tortoise.

[2] Chi volesse può lasciare la sua preferenza per uno degli stili nelle note!

[3] Questo post è una puttanata, tanto per giocare un po'.

mercoledì 8 settembre 2010

Indie Snob


Il link l'ho trovato sul blog di Joyello: il blog dell'Indie Snob è bellissimo, credo di aver pensato più o meno il 99% delle cose scritte lì :)
Potrei parlarne per ore, e invece mi limito al segnalarvelo e ad aggiungerlo al blogroll qui a destra.
Siamo tutti un po' snob, è vero. L'importante sarebbe [1] non rimproverarlo agli altri :)


Note e links:
[1] Se non altro, per una storia che parla di travi e pagliuzze...

lunedì 6 settembre 2010

Che palle...


Che noia che barba, che barba che noia.
Prendo spunto da una domanda lasciata in fondo alla discussione sugli educati fan dei Litfiba da giuliotangi:
"Non vedo perché si possa distorcere il nome dell’una in modo tanto dispregiativo [nota mia: "Lady Caga"] e non si possa fare altrettanto con i Litfiba o con chiunque altro incontri il nostro giudizio negativo. Esiste ancora la libertà di pensiero e di espressione dello stesso, o no?"
La risposta è:
1. Sì, se vuoi parlare male di Lady Gaga. Sembra non piaccia a nessuno o sia il male assoluto.
2. No, se vuoi parlare male di uno qualsiasi degli artisti che piacciono a chi si è sentito tanto offeso dall'ironia sui Litfiba o sul Boss.
In sintesi: se IO parlo male di un disco che piace a QUALCUNO, sono snob, nerd e prevenuto.
Se QUALCUNO parla bene (o male) di chiunque, va tutto bene.
Quando questo ragionamento viene fatto da chi, sul suo blog, parla di artisti popolari e di massa come Joseph Arthur, Ebo Taylor, Ed Motta, Baby Huey & The Babysitters, Etran Finatawa - insomma tutte così, chi non ce le ha in casa? - a me vengono dei dubbi sul significato della parola "snob" (vero Sigur Ros?)

Che noia che barba, che barba che noia.
Dopo un po' non è neppure più divertente, scrivi una cosa e automaticamente sei un cretino perchè non puoi avere scritto qualcosa che pensi, ma devi aver scritto qualcosa per polemizzare, dare contro a qualcun altro, perchè soffri di autoreferenzialità e supponenza, sei pieno di pregiudizi, invidia, astio, ignoranza, sei intellettualmente scorretto, snob e quant'altro.
Tutto questo rimane per me un mistero assoluto. Chi scrive su un blog di solito scrive quello che pensa lui. Mi sembra abbastanza normale. Ma per non essere snob e autoreferenziale io dovrei invece scrivere quello che pensano gli altri? Boh!
Il mistero si accompagna al secondo mistero doloroso: la grandissima percentuale di educande del web, giustamente scandalizzate ed offese dalla parola (horribile dictu!) "merda". E' pur vero che nel 1810 l'uso disinvolto di questa parola avrebbe scandalizzato più di una persona, ma adesso, 100 anni dopo, nel 1910, stiamo vivendo in tempi un po' meno bacchettoni o no?
Ah non siamo più nel 1910? Ma davvero? 2010? Ohibò...

Che noia che barba, che barba che noia.
Mi piace scherzare.
Un po' di cazzeggio, quando si parla del più e del meno e si cerca di essere il meno seri possibile.
Che magari si parla anche di cose importanti, serie e complicate. Ma senza troppa seriosità.
Quando ero "piccolo" una delle letture fondamentali della mia "formazione" è stato senz'altro "Il Male". Che aveva pure i fumetti di Andrea Pazienza.
Partendo da lì, si può essere a volte anche seri, ma le circostanze che richiedono questa serietà sono davvero pochissime nella vita.
Per tutte le altre, facciamoci su quattro risate che è meglio :)
Trascrivo dal post Sullo scopo, metodo e sostanza della rubrica dischidimmerda:
"Cerchiamo di non dimenticarlo, è roba anche importante ma non seria. Non stiamo parlando di guerre, di malattie, di gente che muore di fame, di politici che si fanno i loro interessi e mai i tuoi, di amore, di vita o di morte.
E quindi, se possibile, preferisco tentare di essere ironico e divertente. Se non ci riesco, colpa mia, evidentemente - ma preferisco scrivere così.
Sulla sostanza: mi pare evidente che qui si può essere d’accordo con quello che scrivo, oppure no - non pretendo assolutamente di avere la verità in tasca, ma visto che sono io a scrivere, non riesco a fare a meno di scrivere quello che penso io.
Quello che pensano gli altri, non è compito mio scriverlo - per quello, ci sono i commenti :)"

domenica 5 settembre 2010

Post definitivo: il nuovo disco "xxx" dell'artista "yyy".


E' finalmente uscito "xxx", il nuovo disco di "yyy".
Com'è bello questo disco e com'è bravo "yyy".
"Yyy" è bravissimo, e il suo ultimo disco "xxx" è bellissimo.
In conclusione, non resta che dire della bravura di "yyy" e della bellezza del suo lavoro "xxx" :)


Note e links:
[1] Mettete qualunque nome e qualunque titolo di disco vogliate al posto di "xxx" ed "yyy". Se dio vuole, per questa volta nessuno si sentirà offeso da un mio post.

[2] Per essere sicuri che neppure i commenti possano offendere o provocare qualcuno, verranno eliminati tutti i commenti diversi da:

a) Com'è bravo l'artista "yyy";
b) Com'è bello il disco "xxx";
c) Che bel post sul bel disco "xxx" dell'artista "yyy";
d) L'artista "yyy", oltre che bravo, a dirla tutta è anche bello;
e) Il disco "xxx", oltre che bello, a dirla tutta è anche bravo;
f) Un mix tra le diverse tesi esposte nei punti precedenti.

giovedì 2 settembre 2010

Reato di lesa litfibità: mistero risolto!


Nella foto: in smagliata forma fisica i due dioscuri dei Litfiba, a destra lo stempiando Pelù, tutti gli altri a sinistra sono Ghigo...

Grazie a Andrea che ha lasciato il link a un forum dedicato ai Litfiba ho finalmente risolto il "mistero" dell'apparizione di tanti educatissimi anonimi commentatori al post sui Litfiba di qualche tempo fa.
Siccome la lettura è, a mio parere, estremamente divertente, ecco il link alla discussione che ha generato qui il traffico di anonimi... :)