giovedì 8 aprile 2010

Testi e musica


Credo che i testi siano un di più - se parliamo di dischi, quello che conta è la musica.
Ma a volte esistono le eccezioni.
Soprattutto quando la musica è già bellissima, allora sì, un testo particolarmente bello contribuisce a creare il pezzo perfetto.
E allora, posto che quelli da cui sono tratti i testi qui sotto sono dischi musicalmente bellissimi, oggi voglio parlare di testi.
Anzi no, lascio che a parlare siano i testi.
Mai detto, d'altra parte, di essere immune alle contraddizioni :)

Franti - No future
il sole scalderà gli ultimi piani
sotto casa c’è disperazione
se guardo il muro oltre l’insegna
ci vedo il fumo che si sta agitando
sotto la nostra lingua muta

Franti - Le loro voci
poco sole, pochi i giochi
i bambini guardano su
una scia graffia il cielo
occhi scuri cercano un sé
inventa madre, tu che sei dolce
storie impaurite di felicità
presto il sonno ci prenderà
suoni lievi la tua voce
quattro di mattina, piove piano
me li vedo i marciapiedi trasparenti, il buio e i neon
è solo un altro giorno
ti svegli e sei dentro un sogno
mi dici dormi, guardi l’ora
una piega cancella il tuo viso
suoni lievi la tua voce
una mano conta i minuti
respira storie di gioia bruciata
una mano tatuata sul palmo
è fredda, è notte, è beirut
sembra una notte come tante
ruba ancora aria lì fuori
occhi feroci uccidono il giorno
forse domani solo una foto
mani, le mie, mani su beirut
taglio di luce spezza il sorriso
mani, le mie, mani, il cuscino
la fine del sonno è dentro
sembra una notte come tante
quasi sento gridare qua sotto
sì, lo so, è molto lontano
anche la strada è sempre uguale

Franti - Big black mothers
quando sono nato volavano negli occhi del dottore
piangevo così forte che le madri nere hanno detto:
bene ragazzo, vuol dire che staremo con te per un bel pezzo
e le ho viste negli urli di mio padre, le ho viste nelle mani del maestro
e le ho viste sopra l’ostia sulla lingua
e le ho viste dentro i lampi in officina
e le ho viste quando il sesso mi ha svegliato, sempre a chiedermi di più
fai strada ragazzo, non fermarti ragazzo, non impicciarti ragazzo
le loro voci nelle orecchie mi ricordano chi sono
mi ricordano a cosa servo e a chi servo
a trent’anni sulla strada
pensando questa è l’ultima volta
cercando qualcosa nella testa
cercando qualcuno nella testa
scrivi, scrivi, scrivi, scrivi, scrivi
nient’altro che sabbia ed ossa rotte
e i giorni che ho lasciato indietro
lasciati per sempre nelle loro mani
mie uniche amiche uniche amiche uniche amiche
grandi madri nere mi chiamano per il pranzo
grandi madri nere
non riesco più ad alzarmi dal letto
a quarant’anni innamorarsi
pensando questa è l’ultima volta
cercando qualcosa da incontrare e toccare
cercando qualcuno da incontrare e toccare
che mi ami, mi ami, mi ami, mi ami
ma nel buio delle mie notti
stavano volando sul mio letto
stavano volando nei miei sogni
dicendo eccoci, non essere triste
mie uniche amiche uniche amiche uniche amiche
grandi madri nere mi chiamano per il pranzo
grandi madri nere
non riesco più ad alzarmi dal letto
a sessant’anni in una casa di riposo
pensando questo è l’ultimo posto
un sacco di tempo per pregare
un sacco di tempo per dormire
stanno venendo, stanno venendo
stanno venendo, stanno venendo
ho visto le loro ombre sul muro
ho sentito il loro respiro nell’aria
le infermiere erano così gentili
ero come un bambino di quarantacinque chili
mie uniche amiche, uniche amiche, uniche amiche
grandi madri nere mi chiamano per il pranzo
grandi madri nere
non riesco più ad alzarmi dal letto

Howth Castle - You
Tu hai sempre amato le mie canzoni
ma sai da dove prendo le parole
di questo dolore solitario?
Le mie canzoni son fatte di pietra,
di sogni infranti e briciole di vetro

Stefano Giaccone (Tony Buddenbrook) - Cosa ci siamo persi
Da questo ponte è bello pensare
che laggiù nella notte
ci sono isole e montagne
La nostra voce ha un'ala spezzata
quattro muri di troppo e pazienza indurita
Da questo ponte è bello pensare
che qualcuno ci aspetta
magari solo per salutare
come vagabondi del Dharma, come Andrè Gide
come se Dio da lassù si mettesse a gridare

Stefano Giaccone - A mio figlio
Cosa racconto a mio figlio è una storia d'amore
i nostri giorni nel tempo come il mare di notte
la sua canzone un'onda lontana nel vento

Lalli - Brigata partigiana Alphaville (A mio padre)
Oggi sono vecchio e stanco, è aprile, è vento e ho più paura,
perciò sono venuto a chiederti
fammi questo piacere, ti prego, questo piacere
canta la mia canzone preferita, ti prego canta
cantala in questa mattina appena impazzita
Cantala dove la mia mano ti potrà vedere
cantala dove anche il mare si può riposare


Mi sono reso conto solo adesso che sono tutte canzoni dei Franti o di uno dei tanti gruppi figli/fratelli/nipoti di quel gruppo lì... strano, vero? A volte la casualità gioca strani scherzi, chissà da cosa può dipendere...

Ad esempio potrebbe dipendere dal fatto che mi è appena arrivato a casa un pacchetto con dentro "Estamos en todas partes" dei Franti e "Un pettirosso..." degli Environs (oltre a una nuova copia di "Non Classificato" dei Franti, sempre meglio averne una in più che una in meno).

O magari sono stato influenzato dall'aver avuto in mano tre cd che sono, tra le altre cose, bellissimi non solo da ascoltare, ma anche da guardare, sfogliare, leggere: sono pieni di note, testi, racconti, testimonianze.

Magari è stata colpa della musica degli Environs, che non ero mai riuscito ad ascoltare prima (mai trovati i vinili all'epoca in cui erano usciti...)

Magari è colpa delle registrazioni live dei Franti (senza nessuna dinamica, eh - ma pompate un po' il volume e mandate affanculo la qualità non eccelsa del suono - perchè questa non è solo musica, è sangue, vita, lacrime e rabbia, gioia e dolore, tutto insieme. Si può vivere anche senza - ma un po' peggio.

Magari è colpa dell'aver sentito in questo disco la prima versione di "No future", quando i Franti si chiamavano Luna Nera e Lalli non c'era ancora, e aver sentito quanto cambia una canzone semplicemente spostando un accento, da "sottoooo / la nostra lingua muta" dell'originale al "sottola / nostra lingua muta" della futura versione dei Franti.

Oppure è perchè se comprate questi dischi aiutate pure "A". E nei negozi non ci sono. E checazzo devo dirvi ancora per farveli comprare?

O magari è solo che sono stupido e ci credo ancora alla musica che cambia le persone e, alla fine, le cose.


Note e links:
Un link solo, ancora una volta il sito di stella*nera.
Altri particolari li trovate nel recente post sui Franti.

5 commenti:

Titus Bresthell ha detto...

grandi franti!
grande stella nera!
tra poco posto lo split con i contrazione.

allelimo ha detto...

Titus ma solo quello, eh, come "dimostrazione" - se c'è una cosa che è giusto comprare e non scaricare sono proprio i Franti...

Titus Bresthell ha detto...

hai ragione, linkerò il tuo blog e stella nera. ;)

indierocker ha detto...

ti suonera' strano, ma i franti -sempre sentiti nominare- non li ho mai ascoltati! ....rimediero'!!

silvano ha detto...

"O magari è solo che sono stupido e ci credo ancora alla musica che cambia le persone e, alla fine, le cose." Ecco l'hai detto sei uno stupido e sei in buona compagnia, un mare di stupidi. Quanto ai testi quelli che hai segnalato sono bellissimi. E poi non è nemmeno vero, e in fondo l'hai ammesso, che i testi non siano importanti nella musica rock o d'autore. La forma canzone esiste nei fatti anche senza testi, pur essendoci un'evidente contraddizione nella stessa etimologia della parola canzone, ma quando i testi sono belli, sono poetici diventano un tutt'uno con la musica che li sostiene e li esalta allora le canzoni entrano dentro e diventano un libro di 3 minuti.
ciao, silvano.